martedì 5 aprile 2011

ImmaginaMI - Una nuova Darsena

La città devono essere considerate spazi identitari, relazionali e storici: spazi in cui le individualità si incrociano, entrano in relazione nella quotidianità.

Il recupero della Darsena ha come obiettivo restituire uno spazio vivibile alla città e ai cittadini, recuperare un cuore antico e pulsante che ricorda il sapore ed il colore di una Milano che va sempre più scomparendo tra spinte e manie progettuali troppo spesso calate dall’alto per logiche speculative e poco condivisi dal basso con i cittadini.

Il progetto di riqualificazione vuole restituire uno spazio sociale alle persone in quanto cittadini e non utenti.

La Darsena, con suoi argini aperti e percorribili, rappresenta un esempio nella città costruita nel rispetto della sua natura territoriale e riteniamo che non sia lecito snaturarne la memoria antica e umana.
Inoltre, è diventata anche un sito importante per specie in migrazione: oltre a passeri, cince e storni, ospita ormai il passaggio di specie più sensibili. La rinascita spontanea della natura ha riconquistato la zona abbandonata della Darsena e ha creato un piccolo e prezioso ecosistema che, raccogliendo l’invito del WWF, deve essere integrato all’interno del contesto urbano per continuare a far vivere la piccola oasi naturale spontanea.

L’ipotesi di progetto che proponiamo si muove verso un senso di recupero identitario: riscoprire le vie d’acqua, le realtà architettoniche e urbanistiche esistenti e integrare dignità e qualità urbana con funzioni idonee, compatibili e vivibili nell’ attuale realtà. Educare, anche a livello architettonico, al rispetto dei valori e dell’identità per affermare il valore umano, sociale e culturale della città intera.
La proposta (da trasformare in progetto mediante un concorso aperto agli architetti milanesi) che vogliamo discutere con voi è un indirizzo e, quindi, è volutamente lasciato aperto.

Le funzioni che, riteniamo, dovrebbero essere presenti e, che si possono realizzare con interventi semplici, ma curati, e con la massima attenzione ai costi, sono:


  • il ripristino della funzione storica di porto declinata con vocazione diportistico/ turistica: (1) realizzare una marina pensata per piccole imbarcazioni elettriche o a remi, (2) implementare un servizio, in collaborazione con i circoli canottieri, per corsi di canottaggio, canoa o vela, (3) ospitare il terminal di bateaux mouches di servizio pubblico.
    Un modo per far rivivere non solo la Darsena, ma anche tutto il sistema Navigli e le vie fluviali ad esse collegate (come prevede anche il progetto del parco delle vie d’acqua proposto per Expo2015).
  • preservare e mantere l’ambiente naturale che si è riformato grazie all’insediamento di vegetazione spontanea, in gran parte autoctona, che offre l’habitat a oltre 30 specie di uccelli (come per esempio Germano reale, Gallinella d’acqua, Cannareccione, Cannaiola verdognola, Usignolo, Marzaiola, Gabbiano comune, Cormorano...)
  • La realizzazione di piste ciclabili di collegamento verso il futuro parco delle vie d’acqua e sul Naviglio Pavese verso Pavia. Predisporre un piano di mobilità ciclabile funzionale alla zona: consentire il trasporto bici in metropolitana e identificare le stazioni (S.Ambrogio, S. Agostino, Genova, Romolo, Famagosta) da adeguare in tal senso e adeguare i ponti pedonali sui Navigli per le bici.



concept: gruppo territorio urbanistica Lega Nord Milano 
coordinamento arch. Marco Giachetti 
progetto e grafica arch. Ivo Cassetta 
testi arch. Renzo Marrucci  
consulenza ambientale ed idrologica arch. Olivia Carone e ing. Mario Amadasi

3 commenti:

  1. Ciao Matteo,
    credo che questo progetto sia molto valido, ma, come il mio spirito mi induce, propongo alcuni spunti di riflessione:

    1. perchè non coinvolgere la gente della zona, per avere un loro parere sulle migliorie apportabili ? (mi viene in mente un brutto, ma utile, parcheggio a fianco del mercato comunale 15 anni fà...)
    2. perchè non sentire degli ittiologi per la ripopolazione di specie autoctone come il Luccio, il pesce Persico, le Carpe nelle acque della Darsena (ma tutti i navigli se si vuole espandere il progetto) ? mi ricordo che i nostri nonni pescavano anche le trote li in porta cicca... questa è storia di Milano.
    3. La gente, e io in primis, credo che le prime domande che si pone siano: "ma chissà quando lo faranno ?" ecco io darei anche un senso di genesi e compimento a questi progetti, non solo lasciarli come idee, ottime, ma solo idee allo stato embrionale.
    4. E' una zona molto trafficata nella milano by night quella, e di sicuro c'è la possibilità che quel "parco" possa diventare zona di spaccio e delinquenza; perchè non prevedere fin da subito delle torrette di SOS collegate ad un servizio di vigilanza come quelle al parco delle Cave ? più c'è sicurezza + la gente è invogliata a frequentare un posto che si vuole elevare a centro della socialità.
    Spero che i miei commenti possano risultare utili

    IM

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  2. Condivido il pensiero di Salvini.
    Il progetto della Darsena ha come finalità la riqualificazione di una zona di Milano di grande valenza simbolica-monumentale e di elevate potenzialità per la città. La sistemazione dell'area della Darsena rappresenta quindi un'importante occasione di riqualificazione di un tratto di città a partire dallo spazio pubblico. E, a mio giudizio, proprio da uno spazio pubblico ricostruito si producono degli effetti positivi verso lo spazio privato. Inoltre il progetto rappresenterebbe il mezzo per recuperare una coscienza sociale ed urbana

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  3. La Darsena è una realtà urbana che prende il cuore di una città le cui ragioni storiche non sono per nulla accantonabili o trascurabili data la loro complessità e profondità. Costituisce un nodo rilevante delle radici culturali di Milano come luogo terminale di un sistema fluviale urbano su cui è giusto riflet
    tere oggi nella sua portanza urbanistica e culturale.A questo Luogo è connesso l'intero sistema dei Navigli ed il loro ruolo è ancora oggi vitale recuperandone la funzionalità nel rispetto della struttura storica urbana come filo conduttore per la riscoperta e la valorizzazione del sistema cittadino e della sua realtà. Se una volta si pensava ad una Milano da recuperare alla viabilità urbana e si coprivano i navigli oggi vi sono tutte le premesse per pensare alla riscoperta di una Milano autentica del suo cuore sociale e culturale così come tante sollecitazioni oggi riemergono anche in concomitanza di sconvolgenti sviluppi urbanistici dentro e fuori città.Riutilizzare a Milano il suo sistema fluviale, gia tante volte discusso,costituisce oggi una novità di portata notevole non solo perchè i navigli sono ancora una vera è propria nervatura vitale della città da riattivare con i moderni mezzi di navigazione oggi in uso... ma costituiscono una strutturalità storicoarchitettonico importante per riprendere spinta innovativa verso l'uso dello spazio di Milano sociale dimenticata...riaderendola al contesto della città in luogo della squallida scostante edificazione di questi anni .

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